Quando la Repubblica venne riorganizzata nel primo Impero Galattico da Palpatine, il suo Grande Esercito di cloni, andò incontro ad un destino inaspettato. Andiamo nel dettaglio a fare chiarezza su questo. Come per ogni evento importante che segna un evoluzione della storia di Star Wars dobbiamo distinguere le spiegazioni che ci ha fornito l’attuale canone e quelle che invece ci aveva proposto l’Expanded Universe ora denominato “Legends”.
Che fine hanno fatto i cloni dopo l’emanazione dell’Ordine 66 ?
Nelle storie Legends: I cloni ancora operativi vennero impiegati per riempire le fila degli assaltatori. I cloni rimasti fedeli all’Imperatore, venivano impiegati nelle missioni più difficili, la legione personale di Darth Vader la 501st, distrusse con l’aiuto di Boba Fett la resistenza dei Kaminoani, che in dieci anni di attività avevano costruito un esercito clandestino di cloni per difendersi dall’Impero (troviamo in queste fila i Jet Troopers e i Rail-Class Advanced Recon Commando visti nel videogioco Battlefront II, 2005 da non confondre con l’omonimo titolo del 2017) l’episodio segnò la fine della fabbricazione di nuovi soldati. Ironicamente i cloni distrussero i loro “fratelli” ribelli, nati dallo stesso DNA di Jango Fett, questo e altri fattori spinsero Palpatine preoccupato per la sicurezza del suo Impero ad ingrossare le fila del suo esercito tramite l’arruolamento.
Le fila degli Stormtroopers erano quindi formate dai nuovi umani reclutati volontariamente perlopiù nell’Orlo Esterno e i cloni rimasti. Questi ultimi nutrivano un forte astio nei confronti delle nuove reclute, il Comandante Cody fedele dopo le guerre all’Impero li definiva “idioti” e inetti. I cloni vennero così assimilati all’esercito che andava a mano a mano ad omologarsi sotto l’anonimo elmetto bianco.
Nelle storie del canone: Fermata la produzione su Kamino l’Impero cercava nuove reclute volontarie in ogni angolo della Galassia, i cloni rimasti vennero impiegati divennero Stormtroopers. L’impero era preoccupato circa il loro invecchiamento precoce molti con il tempo furono costretti per questo a ritirarsi perché non idonei al servizio. I cloni rimasti erano consapevoli di essere un ultima generazione lo apprendiamo da “Ding” e “Kicker” (nel fumetto Darth Vader: Dark Lord of the Sith #2, 2017) . Alcuni più esperti ambivano ad altri impieghi, come diventare guardie Reali dell’Imperatore (questo differisce completamente dalle storie Legends dove questo corpo elitario era formato in tutt’altro modo come vediamo nella saga a fumetti di Crimson Empire 1997-1998). Alcuni si distinsero come il Sergente Crest (nel romanzo di Tarkin, 2015) e TX-828 detto “Torrent” (nel romanzo Smuggler’s Run: Han Solo & Chewabacca, 2015). Nel controverso romanzo “From a certain point of view” (2017) veniamo a scoprire che uno dei Sandtrooper su cui il vecchio Ben Kenobi esercita la forza nello spazioporto di Mos Eisley è un ex-clone conosciuto come “Crag”. L’esercito di Stormtroopers del Primo Ordine non è formato da Cloni bensì da soldati rapiti clanestinamente da bambini e cresciuti sotto condizionamento ideologico o mentale.
Molti eventi che segnano la vita di questi soldati e il loro coinvolgimento nelle Guerre dei Cloni coincidono sia nelle storie “Legends” che in quelle canoniche, questo lo dobbiamo alle prime cinque stagioni delle serie animate di The Clone Wars. Contando anche la sesta e la settima e le loro apparizioni in Star Wars Rebels (terza e quarta stagione) apprendiamo che molti cloni avevano sviluppato una propria coscienza. Un esempio per tutti è il Capitano Rex egli insieme ai suoi amici e commilitoni Wolffe e Gregor furono perfino in grado di rimuovere il biochip che li avrebbe portati ad eseguire il criminoso Ordine 66, i tre vissero una vecchiaia tranquilla all’interno di un vecchio AT-TE modificato sul pianeta Seelos. Rivedremo Rex nella serie animata The Bad Batch nel prossimo 2021.