In una delle scorse live di Stardust, con ospite Amedeo Tecchio, vi abbiamo parlato delle opere da cui George Lucas si è ispirato per la creazione di Star Wars. Oggi ci vogliamo soffermare, in particolare, sul Ciclo di Dune, una serie composta da sei romanzi, scritta da Frank Herbert tra il 1964 e il 1985.
Ambientazione di Dune
Ambientato in un ipotetico futuro in cui la storia della Terra è ormai stata dimenticata, Dune è considerato uno dei massimi capolavori della fantascienza mondiale. Con quest’opera, infatti, Frank Herbert ha introdotto temi tuttora attuali, tra cui la stretta correlazione tra l’uomo e l’ecologia del pianeta; il consumismo; il ruolo del singolo individuo in un sistema capitalistico; l’eterna lotta al potere che genera guerre e, talvolta, distruzione…
Sono diverse le analogie tra Star Wars e Dune; alcuni nomi presenti in Guerre Stellari riecheggiano, persino, quelli che appaiono nella grande opera di Frank Herbert. Vediamoli dunque nel dettaglio.
«Tutto quel suo mondo di castel Caladan, dove non c’erano giochi o compagni della sua età, forse non meritava la tristezza dell’addio. Il dottor Yueh, il suo insegnante, aveva lasciato cadere qualche parola occasionale sul fatto che la rigida distinzione tra le classi sociali, il faufreluches, non veniva molto rispettato su Arrakis. La gente, sul pianeta, viveva ai bordi del deserto senza un Caid o un Bashar che la comandasse: erano Fremen, e, elusivi come un turbine di sabbia, non venivano neppure censiti sui Registri Imperiali.»
La storia comincia su Caladan, un pianeta umido, fertile e ricco di acqua. Qui governa da venti generazioni la Casa degli Atreides, una delle maggiori casate nobiliari presenti in Dune. Il Duca Leto, il padre di Paul, è il cugino dell’Imperatore Padiscià Shaddam IV Corrino e la sua popolarità è talmente grande da attirare l’attenzione del congiunto. Questi, cercando di far leva sull’antica rivalità tra gli Atreides e gli Harkonnen, affida al Duca la supremazia di Arrakis, spodestando quindi gli Harkonnen che lo governano da ottant’anni. Questo, secondo il piano dell’Imperatore, dovrebbe portare a una guerra tra le due casate, che potrebbe sfociare nella morte del Duca Leto e nella conseguente distruzione degli Atreides.
Facciamo, però, un passo indietro. Nel terzo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, Bo-Katan dice a Din Djarin di recarsi nella città di Calodan, sul pianeta boscoso di Corvus, per trovare il Jedi che sta cercando. Che sia un tributo a Dune e al pianeta natale del protagonista di questa saga?
Anche il nome del pianeta degli Harkonnen può far pensare a una possibile ispirazione presa da George Lucas in Dune. Il Barone Vladimir, acerrimo nemico del Duca Leto, infatti, vive con la sua famiglia nella città di Harko su Giedi Primo.
E che dire, invece, di Arrakis, le cui caratteristiche ricordano inevitabilmente Tatooine e Jakku? Dune è un pianeta particolare: a una prima occhiata, lo si potrebbe definire arido e inabitabile. La quasi totale mancanza di acqua ha fatto sì che solo le famiglie più potenti possano possedere delle riserve personali, mentre la gente per strada muore di sete. Per garantirsi la sopravvivenza, gli abitanti del deserto, i Fremen, hanno ideato un sistema di tute distillanti, in grado di riciclare i liquidi corporei. Per un Fremen, anche piangere e sputare equivale a uno spreco, tanto che questi, quando piangono per un morto, dicono che gli donano l’acqua. Infine, quando un Fremen muore, la sua acqua viene presa per la tribù attraverso degli appositi distillatori. In poche parole, l’acqua su Arrakis viene considerata un bene inestimabile. Questa, oltre a essere ricavata dalle tute distillanti, viene incanalata dalle trappole a vento che catturano l’umidità presente nell’aria.
Anche su Tatooine in Star Wars, gli abitanti hanno spesso sofferto la mancanza di acqua. Vi è stato persino un periodo in cui sul pianeta si è abbattuta la Grande Siccità, da cui hanno tratto vantaggio le organizzazioni criminali, imponendo pesanti tasse ai cittadini. Come tutti ben sappiamo, inoltre, su Tatooine viene raccolta l’umidità dai coltivatori – gli stessi Lars lo sono. Questa, però, non è la sola analogia tra Arrakis e Tatooine: i Predatori Tusken non vi ricordano vagamente i Fremen per la loro abilità di sopravvivere nel deserto?
A dispetto di tutte queste caratteristiche che lo rendono inospitale, Arrakis è un pianeta più che appetibile non solo agli occhi dell’Imperatore (che non può averne la supremazia assoluta), ma anche delle altre organizzazioni che detengono il potere. Dune, infatti, ha la particolarità di essere l’unico luogo in cui può essere estratto il melange, una sostanza in grado di assuefare chiunque la prenda (anche in piccole dosi). Il melange, chiamato anche «la spezia delle spezie», è conosciuto per la sua proprietà di donare poteri di preveggenza – usati, ad esempio, dai Navigatori della Gilda per compiere viaggi molto lunghi nello spazio in poco tempo.
La spezia viene nominata a più riprese anche in Star Wars; lo stesso Han Solo ha avuto problemi con Jabba The Hutt dopo aver gettato un carico di spezia, causando un’ingente perdita di denaro. Il primo a nominarla (anche se tacitamente), comunque, è stato C-3PO all’inizio di Episodio IV con la battuta «Ci manderanno alle Miniere di Kessel o ci schiacceranno riducendoci a chissà cosa!». È in quelle miniere, infatti, che viene estratta la spezia.
«Dove s’iniziavano le dune, a una cinquantina di metri di distanza, ai piedi di una spiaggia rocciosa, una cupola grigio-argento si sollevò nel deserto, scagliando zampilli di sabbia e polvere tutto intorno. Salì sempre più in alto fino a delinearsi in una enorme bocca spalancata. Un foro tondo e nero i cui contorni luccicavano al chiaro di luna. La bocca si contorse verso la stretta fessura in cui Paul e Jessica si erano rifugiati. Il sentore di cinnamomo rischiò di soffocarli. Il riflesso dei raggi lunari scintillò sui denti di cristallo.»
Non si può parlare di melange, senza fare un approfondimento sui vermi delle sabbie, le creature più temute di Arrakis che accorrono ogni qual volta si cerca di estrarre la spezia. Sono loro, infatti, a crearla con i loro escrementi, tant’è che senza i vermi non esisterebbe il melange e tutto il gioco di potere di Dune verrebbe meno. Per i Fremen, i vermi sono delle divinità scese in terra, tant’è che li chiamano ‘Shai-Hulud’ («Il Vecchio del Deserto» o il «Vecchio Padre dell’Eternità»).
Il loro aspetto è longilineo (quelli più lunghi misurano anche 400 metri!) e le loro fauci sono costellate di denti, che i Fremen utilizzano per ricavare dei coltelli chiamati cryss. Ma, tornando a Star Wars, alcune creature presenti nella Galassia Lontana Lontana ricordano con le loro fattezze i vermi del deserto di Dune: stiamo parlando nello specifico del Sarlacc e del Drago Krayt che, guarda caso, si possono trovare entrambi su Tatooine!
I personaggi di Dune
«Il primo giorno che Muad’Dib percorse le vie di Arrakeen con la famiglia, alcuni di quelli che incontrò lungo la strada, ricordando la leggenda e la profezia, si azzardarono a gridare «Mahdi!» Ma le loro grida erano più una domanda che una affermazione, poiché essi potevano soltanto sperare che egli fosse colui che era stato annunciato come il Lisan al-Gaib, la Voce di un Altro Mondo. La loro attenzione era stata attirata anche dalla madre, perché avevano sentito dire che era una Bene Gesserit, ed era evidente ai loro occhi che anch’essa era un Lisan al-Gaib.»
Paul Atreides, il protagonista di Dune, è il figlio del Duca Leto e della sua concubina, Lady Jessica. Quest’ultima è una Bene Gesserit, una donna istruita fin dalla gioventù a servire il proprio uomo. È così che inizialmente viene spiegato il ruolo di questo ordinamento che, però, nasconde degli intenti ben più grandi.
Le Bene Gesserit sono in grado di controllare il proprio corpo e la propria mente attraverso l’utilizzo del Prana-bindu; in più possono piegare gli altri al loro volere mediante la Voce, mondulandone il tono in modo regale e perentorio. Per calmarsi, possono recitare anche una Litania Contro la Paura: «Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.»
Per le loro caratteristiche, le Bene Gesserit possono ricordare più o meno gli Jedi e l’utilizzo che essi fanno della Forza (ad esempio, la loro capacità di influenzare i pensieri delle menti deboli è simile alla Voce utilizzata dalle Bene Gesserit in Dune). Inoltre, anche gli Jedi scacciano la paura, perché essa è il primo passo verso il Lato Oscuro.
«La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all’ira; l’ira all’odio; l’odio conduce alla sofferenza.»
Lo scopo principale delle Bene Gesserit è quello di creare lo Kwisatz Haderach, un uomo addestrato secondo la loro Scuola, capace di essere in più luoghi contemporaneamente. Attraverso l’utilizzo del melange, infatti, esse possono aumentare i loro poteri psichici, ma con dei limiti che invece lo Kwisatz Haderach, essendo un uomo, non può avere. Per trovarlo, le Bene Gesserit hanno programmato minuziosamente le nascite, impartendo precisi ordini alle varie donne diplomate nella loro Scuola. Lady Jessica era stata istruita per mettere al mondo una figlia femmina, ma, per amore del proprio Duca, ha deciso di disubbidire, dando alla luce un maschio. Paul Atreides è stato formato dalla madre secondo i rituali Bene Gesserit e si suppone egli sia lo Kwisatz Haderach.
Anche gli Jedi stanno cercando il loro Prescelto, colui che porterà equilibrio nella Forza. Anakin Skywalker ha delle caratteristiche simili a Paul Atreides: sono entrambi i protagonisti della loro storia e, come tali, posseggono delle qualità che li fanno spiccare rispetto agli altri personaggi; vivono inoltre una storia d’amore difficile ed entrambi hanno due figli gemelli (un maschio e una femmina).
La domanda che verrebbe da porsi è: come Luke potrebbe essere il vero Prescelto di Star Wars, non è che il vero Kwisatz Haderach è Leto II?
Altra piccola curiosità: all’inizio del primo romanzo, la Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam sottopone Paul a una prova per capire se è umano e se potrebbe essere lo Kwisatz Haderach che lei e le altre Bene Gesserit stanno cercando. Si tratta della prova del gom jabbar, un veleno che uccide le bestie. Può essere che George Lucas abbia preso questa parola per dare il nome a Jabba The Hutt?
«Sentirai dolore alla mano, nella scatola. Un dolore atroce, ma… Ritira la mano e ti toccherò il collo col gom jabbar! La morte che dà è rapida come la scure che mozza il capo al condannato. Ritira la mano, e il gom jabbar ti ucciderà. Hai capito?»
La politica in Dune
Come detto all’inizio, il Duca Leto Atreides è a capo di una casata nobiliare e, in quanto tale, occupa un posto nel senato dell’Impero, il Landsraad. Quest’ultimo serve a limitare i poteri dell’Imperatore che, altrimenti, sarebbero assoluti. L’universo di Dune, quindi, è di tipo feudale, con le varie casate che governano i diversi pianeti. Il Landsraad, però, non è l’unica organizzazione che ‘mette i bastoni tra le ruote’ all’assolutismo dell’Imperatore: vi è anche la CHOAM (Combine Honnete Ober Advancer Mercantiles) che ha il monopolio dei commerci e la Gilda Spaziale che, invece, controlla i trasporti.
Questo tipo di governo potrebbe ricordare l’Impero Galattico di Star Wars che, almeno ai suoi esordi, era affiancato dai resti della Repubblica (il Senato Galattico convertito in Senato Imperiale che, però, aveva poteri solo di rappresentanza). Anche il ruolo ricoperto dai moff nei pianeti assomiglia a quello delle varie casate di Dune, anche se il potere dei governatori è meno forte rispetto a quello delle classi nobiliari (che, se alleate, potrebbero distruggere l’Imperatore, ecco perché i Corrino cercano di alimentare la rivalità tra le varie famiglie del Landsraad).
Infine, la protezione dell’Imperatore in Dune è garantita da dei pericolosi soldati assetati di sangue che vengono addestrati appositamente in un pianeta selvaggio per temprare il loro animo e corpo. Si tratta dei Sardaukar, alla cui furia pochi sopravvivono.
Anche Sheev Palpatine è affiancato dalle Guardie Reali (o Guardie Rosse) selezionate tra i migliori soldati dell’Impero e soddisfacenti determinate caratteristiche. Le Guardie dell’Imperatore di Star Wars, al pari di quelle di Dune, sono silenziose e mortali.
Per concludere, come evidenziato, sono diverse le somiglianze tra il ciclo scritto da Frank Herbert e l’universo inventato da George Lucas, ma a dispetto di ciò, entrambe le saghe hanno delle peculiarità che le rendono uniche e, quindi, godibili. Se siete amanti della fantascienza, non potete perdervi la lettura di questo capostipite del genere che ha rivoluzionato a suo modo il mondo della letteratura moderna.
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