Mancano una manciata di giorni all’uscita della serie targata Lucasfilm Star Wars: Skeleton Crew, che andrà in onda su Disney+ dal 4 Dicembre in Italia. Tra immagini promozionali e spot ormai si è perso il conto, e proprio lo scorso 19 Novembre è stato rilasciato sul canale ufficiale Youtube Star Wars un video di undici minuti di “tavola rotonda” in cui i creatori parlano della serie. Una tavola rotonda che ci da la possibilità di fare diverse speculazioni riguardo a ciò che ci aspetta: scopriamo insieme i dettagli!
Skeleton Crew: chi sono i registi della serie Disney+
Sin dalle prime immagini pubblicate ci è stato subito chiaro che Skeleton Crew sia un esplicito rimando a tutta quella filmografia che ha segnato più di una generazione: innegabile i richiami ad un certo tipo di cinema americano come Goonies, E.T. sino ad un più recente Stranger Things (almeno per alcuni aspetti narrativi).
Proprio in questo video ne troviamo una conferma palese da parte del creatore della serie John Watts. Il regista americano infatti introduce l’argomento parlando di una naturale e istintiva ispirazione agli Amblin movies, ovvero i film prodotti della Amblin Entertainment, la casa di produzione di Steven Spielberg (ET, Gremlins, Goonies, Ritorno al Futuro, Piramide di Paura, Salto nel Buio, Hook, Jurassic Park solo per citare alcuni titoli).
Al di là dei contenuti, il video è interessante per dare un volto e un nome a chi saranno gli autori della serie.
Partiamo ovviamente dal co-creatore della serie John Watts: regista, sceneggiatore classe 1981, esordisce con il film horror Clown scritto da Eli Roth e Christopher D. Ford, per poi passare alla trilogia di Spider-Man con Tom Holland, mentre nel 2024 ha presentato al Festival del Cinema di Venezia il suo ultimo lavoro Wolf – Lupi Solitari con la coppia Pitt/Clooney. Assieme a Watts abbiamo Christopher Ford come co-autore della serie – i due si trovano alla loro terza collaborazione assieme – dopo i già citati Clown e Spiderman: Homecoming. Ford esordisce nel 2012 come sceneggiatore con il sci-fi comedy-drama Robot & Frank.
Per Skeleton Crew la coppia torna assieme per firmare ben sei episodi su otto di cui è composta la serie, mentre Watts firma anche la regia del primo e l’ultimo episodio.
A dirigere gli episodi 2 e 3 abbiamo invece il regista David Lowery, regista americano classe 1980 che si fa notare ai più con il film indie Senza Santi in paradiso con Rooney Mara e Casey Affleck, presentato nel 2013 sia al Sundance Film Festival che a Cannes. Successivamente entra nel circuito mainstream con due remake: Il Drago Invisibile, remake del film a tecnica mista Eliot e il drago invisibile e il remake live action Peter Pan (che rimanda alla da parte di Watts ad inizio video riguardo Lowery, Jude Law, i bambini e i pirati).
Continuando con i volti presenti nel video abbiamo Jake Schreier, classe 1981, che firma l’episodio numero cinque di Skeleton Crew. Schreier ha firmato diversi videoclip, spot e episodi per serie tv tra cui Shameless, per poi esordire nel 2012 con Robot & Frank scritto dall’amico Ford; attendiamo per il 2025 il suo terzo lungometraggio Marvel, Thunderbolts.
Quinto ed ultimo membro del video è la già nota ai fan di Star Wars Bryce Dallas Howard (classe 1981). La figlia del famoso regista Ron Howard è ormai di casa in Lucasfilm, arrivata alla sua quinta regia per un prodotto Star Wars, finora superando le aspettative.
I suoi episodi sono sempre stati efficaci nelle tre stagioni di The Mandalorian e nella stagione di The Book of Boba Fett. A lei è stata assegnata la regia dell’episodio sei e ad oggi rappresenta l’anello più forte con le serie precedenti: sappiamo che Skeleton Crew è ambientato nello stesso periodo del Mando e post-Ritorno dello Jedi. Che si tratti di un ponte tra le serie, affidato a chi è già esperto nella lore delle serie TV Star Wars?
Ultimi registi – ma non per importanza – citati durante la tavola rotonda, pur non presenti nel video, sono i registi dell’episodi quattro e sette – rispettivamente i Daniels e Lee Isaac Chung.
Il duo conosciuto come i Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert, classe ’88 e ’87, sono i registi che tutto il mondo ha recentemente conosciuto per Everything Everywhere All At Once. Il duo, dopo una carriera come registi di videoclip, hanno esordito con il lungometraggio indie Swiss Army Man con Paul Dano e Daniel Radcliffe, per poi firmare il film Premio Oscar sopracitato.
Per quanto riguarda Lee Isaac Chung, classe ’78, è un regista che ha firmato quattro lungometraggi perlopiù indie ed il blockbuster Twister, ma sarà familiare anche ai fan di Star Wars: è infatti dietro la cinepresa del terzo episodio della terza stagione di The Mandalorian.
Considerazioni e analisi sui registi: dove ci porterà Skeleton Crew?
L’analisi doverosa di questi curriculum ci porta a fare alcune considerazioni, la prima tra i quali: quattro dei cinque protagonisti della tavola rotonda erano compagni al College. Con l’eccezione di David Lowery, hanno tutti studiato presso la Tisch School of the Arts dell’università di New York. Impossibile non fare un’associazione tra questa amicizia e la collaborazione per la realizzazione di una serie che ha come focus un gruppo di quattro amici.
Tolto questo piccolo aspetto nel dietro le quinte, possiamo inoltre notare come Lucasfilm miri ad una generazione di giovani registi, i quali vedono il loro esordio con film indie premiati ai vari circuiti di Festival internazionali, e che si trovano ora a compiere i primi (al massimo… i secondi) passi nel mondo delle grandi major.
Questa considerazione ci porta ad una associazione di pensiero che va agli anni ’70, quando il gruppo di outsider che dal cinema indie compiva i primi passi nelle major erano proprio quel gruppo di amici che oggi sono i mostri sacri che noi amiamo e che sono la base fondante e di ispirazione per Skeleton Crew: Spielberg, Coppola, Scorsese, De Palma e lo stesso Lucas, ovviamente.
Un approccio diverso da parte di Lucasfilm, sebbene non si possa ancora tirare un sospiro di sollievo. Uno sguardo più giovane, con un linguaggio e un cinema che forse possa cogliere le nuove leve nel fandom di Star Wars.
Più ci avviciniamo a Skeleton Crew e più, forse, si può far strada un pensiero di speranza. Forse non si tratta solo di una serie ad effetto nostalgia (che ovviamente non manca, ed anzi presente in grande quantità); forse si vogliono prendere per mano il nuovo pubblico, e accompagnarli verso l’ignoto attraverso elementi conosciuti (la periferia americana che tutti conoscono per vissuto o grazie ai classici sopracitati), e quindi verso la Galassia lontana lontana. Un lavoro che li porti “verso di noi”, il fandom più consolidato, un lavoro che non possiamo fare noi stessi, né Filoni o Favreau, ma nuove leve e nuove menti, fresche e con la giusta esperienza.
Dal trailer di questa estate, in cui chi scrive si trovava in profondo contrasto con quello che stava vedendo, oggi c’è più entusiasmo e curiosità verso questo nuova serie che, piaccia, o meno, sarà sicuramente NUOVA!
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