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The Bad Batch – Recensione dell’episodio 12

The Bad Batch si dirige verso la conclusione con il dodicesimo episodio, intitolato “Juggernaut”. Qui trovate la nostra multi-recensione


The Bad Batch 3 – Le nostre recensioni dell’episodio dodici

Prima di lasciarvi alle recensioni, vi ricordiamo che possono contenere spoiler! Ma se volete saperne ancora di più, qui l’analisi dell’episodio.

The Bad Batch - ep12 - Juggernaut

Alessandro Nunziata

Nel suo celebre saggio “Il Viaggio dell’Eroe” Christopher Volger ci spiega la struttura del mito, del racconto, spiega i passaggi che ogni storia deve avere e ci mostra come la sconfitta sia parte del viaggio. Per il compimento di ciò che viene chiamato arco di trasformazione del personaggio l’eroe deve perdere, rischiare la morte, venire sconfitto. Un momento che l’autore chiama La Prova Centrale.


“È il momento in cui l’eroe tocca il fondo e si trova faccia a faccia con la paura più grande; […] Quella della Prova Centrale è un momento critico in ogni storia, durante il quale l’eroe deve morire o essere sul punto di farlo, in modo da poter rinascere.”*

Quello a cui assistiamo in questa dodicesima puntata di The Bad Batch diretta da Steward Lee e scritta da Ezra Nachman è proprio questo, il tentativo di rinascita di un gruppo sconfitto.

Ma se il gruppo in questione è la Bad Batch il tentativo di rinascita non può che essere un folle piano d’azione ai danni dell’impero. Una puntata che a differenza delle tre puntate precedenti punta tutto sull’azione, andando a ripescare (come fa usualmente questa saga dalla sua nascita) ad un cinema classico di altri tempi, si pensi all’assalto ai mezzi di trasporto, gli inseguimenti tra il suddetto mezzo e i nemici sul ciglio di un burrone, il ponte come unica via di fuga sono tutti momenti archetipici visti nella storia del cinema a partire dal Western.

Se la parte centrale della puntata vede protagonisti Hunter e i suoi, incipit ed epilogo della puntata sono dati in mano ad Omega alla quale viene affidato il ruolo centrale che porta avanti la trama non solo della serie The Bad Batch ma anche la macro trama che sta dietro Star Wars.

L’impero sta cercando persone che abbiamo un forte fattore M e lei in quanto clone è unica nel suo genere, questo mi porta a pensare varie cose: è questo che Il Cliente/Werner Herzog voleva da Grogu nella prima stagione di Mandalorian? C’entra qualcosa il famoso ritorno di Palpatine nel nono film della saga principale? Omega è quindi sensibile alla forza vista la conferma fatta in questa puntata, quindi dobbiamo pensare che anche Jango Fett lo sia stato e quindi di conseguenza Boba Fett lo sia?

Una puntata che aggiunge domande ad altre domande e non ci resta che attendere le prossime settimane per cercare di avere risposte.

* Il Viaggio dell’Eroe, Christopher Volger, Dino Audino Editore, Roma, p. 31

The Bad Batch - ep12 - Juggernaut


Rebecca Micol Sergi

The Bad Batch 3 prosegue, con l’ennesimo salvataggio di Omega, con Juggernaut, una puntata ricca d’azione che ricorda le vecchie stagioni di The Clone Wars.

Dall’altro lato, Omega prova a convincere una sempre più titubante Dottoressa Karr ad aiutarla, ma ancora niente da fare. Delle titubanze sul cambiamento della Dottoressa Karr ho già parlato nella recensione delle scorse puntate.

Il grande pregio di questa stagione è che non c’è la percezione di puntate filler, tutte servono alla macrotrama che ci porterà verso il tanto atteso finale. Tuttavia, la mancanza di filler porta a spezzettare i contenuti e a fare piccoli passi in avanti, settimana dopo settimana, mentre le battute finali si avvicinano sempre di più e i colpi di scena sugli interrogativi più attesi tardano ancora ad arrivare.

Chi c’è dietro CX-2? Cosa ne sarà dei piani di Hemlock e dell’Imperatore? E noi continuiamo ad aspettare impazienti, settimana dopo settimana!

The Bad Batch - ep12 - Juggernaut


Fabio Pupin

“Juggernaut” ci avvicina molto lentamente al finale di stagione e all’epilogo di questa troppo breve avventura con la Bad Batch. È forse l’episodio meno riuscito della stagione, pur restando eccellente sotto vari fronti. I nostri, una volta riuniti, cercano nuovamente un modo di localizzare la base di Tantiss.

È Crosshair a sbloccare l’azione, svelando al resto del gruppo che il Vice Ammiraglio Rampart, una sua e nostra vecchia conoscenza ora in prigione, potrebbe conoscerne le coordinate. E quindi di nuovo una missione, ben coreografata, con un riuscito vulgar display of power – chissà perché un banale mezzo di trasporto è talmente grosso e incazzato da far sembrare gli AT-AT ancora più ridicoli? Forse perché siamo in Star Wars…- ed ecco che i nostri prelevano Rampart dalla prigione seminando un po’ di piacevolissima distruzione.

Plottone twistone, Rampart non ha esattamente idea di dove si trovi la base di Tantiss, ma forse conosce il modo di recupare le informazioni necessarie. Un po’ tirata per le lunghe, diciamolo.

Dall’altra c’è Omega che, una volta giunta al cospetto del Dr. Heimlock, viene accompagnata subito da Emerie per essere testata. Gli esami confermano la sua capacità di raddoppiare l’M-count quando il suo sangue è mescolato a quello dei Force-users rinchiusi nel caveau. Heimlock, sicuro di averla ormai di nuovo in pugno, la conduce appunto nel caveau, la sua “nuova casa” e non si tira indietro nelle spiegazioni.

Ho il sospetto che non abbia fatto i conti con la determinazione di Omega, né con i rimorsi di Emerie. E non dimentichiamo che nel caveau ci sono pur sempre dei ragazzini che possono usare la Forza. È troppo sognare una mega-citazione ad Akira nei prossimi episodi? Forse sì, ma vedremo.

In sintesi, avrei decisamente preferito un episodio con più spazio per le vicende di Omega e meno per l’ennesimo girare in tondo della Bad Batch, ma la fine si avvicina e inevitabilmente anche la resa dei conti, quindi è impossibile, arrivati a questo punto, non avere un po’ di ansia

The Bad Batch - ep12 - Juggernaut

Cristiano Fusetti

Nell’episodio precedente di The Bad Batch avevamo lasciato la Clone Force 99 duramente provata dall’attacco imperiale: Omega è stata di nuovo catturata e ricondotta a Tantiss, per di più la Marauder è stata distrutta.

Ritroviamo quindi Hunter, Wrecker e Crosshair, in una Pabu ancora sotto controllo imperiale, impegnati a riorganizzarsi e ad elaborare un nuovo piano; non si sono infatti persi di animo, anzi appaiono motivatissimi a correre in aiuto di Omega: l’incursione a Tantiss non può più aspettare, ma la base imperiale deve essere trovata.

Entra in gioco così uno schema molto utilizzato nella serie, ovvero viene attivata una missione collaterale, funzionale allo sviluppo della missione principale. In questo caso il filone narrativo con protagonisti i nostri cloni ci porta su Erebus, un campo di prigionia, dove Hunter e compagni saranno impegnati in una classica missione di infiltrazione/estrazione per liberare un prigioniero.

Assistiamo quindi ad una fase centrale dell’episodio, ricca di dinamismo, con elementi tipici dei film di genere bellico e azione. Si cita direttamente anche la saga stessa di Star Wars: in Rogue One, infatti, la liberazione di Jyn Erso avviene grazie ad una incursione ribelle in un campo di prigionia imperiale, liberandola proprio da un Juggernaut.

L’episodio si apre e si chiude con l’altro blocco narrativo, ovvero quello riguardante Omega. Tornata a Tantiss, viene condotta da Hemlock nella sua nuova prigione, il caveau. Durante il percorso lo scienziato imperiale fornisce ad Omega, e a noi, nuove informazioni riguardo l’importanza che la giovane riveste. Per Hemlock è fondamentale la stabilità del valore M di Omega, per cosa di preciso ancora non ci è stato mostrato.

C’è spazio anche per un breve incontro tra Omega ed Emerie Karr, che a dire il vero, in questo episodio pare avere un ruolo marginale; il vissuto di Karr con i bambini nel caveau non sembra, sapendo che Omega li avrebbe raggiunti, essere un aspetto rilevante nell’incontro con la piccola clone, che è apparso piuttosto freddo. Insomma il definitivo cambiamento di Emerie, prospettato nel decimo episodio, è sembrato un pò più lontano. Da tenere d’occhio per il ruolo che avrà nel finale, in ogni caso.

Quello che ho visto è un buon episodio, ben mixato tra azione e narrazione, ma a tre puntate dal “The End” definitivo su The Bad Batch ci sono ancora diverse domande che necessitano risposta e grandi accadimenti all’orizzonte, mi aspetto quindi un’accelerazione ulteriore dei ritmi per gli episodi a venire.


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